Febbraio 2016, Festival di Sanremo, per motivi
professionali stavo seguendo l’evento e per avere un quadro generale, in
particolare sul gradimento delle diverse canzoni, leggevo i commenti
del pubblico su Facebook e Twitter. Durante questa edizione sono saliti sul palco diversi cantanti con in mano alcuni nastri colorati per manifestare il
loro sostegno alla legge sulle unioni civili, allora in via di esame al
Parlamento.
Tra i
partecipanti, anche Elio e le Storie Tese con la canzone “Vincere
l’odio”: il gruppo salì sul palco senza nastri colorati ma all’inizio
della loro esibizione sul maxischermo alle loro spalle comparve un
caleidoscopio.
Al termine dell’esibizione, su Facebook comparve un
commento di approvazione per il fatto che anche gli Eelst avrebbero
mostrato i colori arcobaleno, e a questo punto mi permsi di fare notare
che il caleidoscopio apparso sullo schermo non rappresentava affatto i
colori dell’iride, ma che comprendeva solo nero, giallo, verde e
arancione (il video è tuttora reperibile su Youtube).
Nacque
una discussione breve ma accesa, nella quale non sono mai sceso a bassi
livelli né tantomeno ho ceduto agli insulti, limitandomi a fare notare
come nelle loro canzoni tutte le volte che gli Eelst hanno fatto
riferimento all’omosessualità è sempre stato in termini ironici se non
di vera e propria presa in giro.
Invitato
a dimostrarlo, ho risposto con queste testuali parole: “E allora
scaricati la traccia Mp3 della canzone ‘Il vitello dai piedi di balsa’ e
divertiti con l’orsetto ricchione della strofa finale”.
La
discussione apparentemente terminò qui.
Ma la mattina dopo, accedendo a
Facebook, mi venne comunicato che quella frase violava le norme di
Facebook.
Risultato: 30 giorni di sospensione dell’account. Per avere
citato la strofa di una canzone che, tra l’altro, vedeva la
partecipazione di Enrico Ruggeri. Inutili tutti i tentativi di
spiegazione circa il fatto che si trattava di una citazione testuale,
non di una parafrasi né tantomeno di un’offesa. Nessuna risposta, nessun
chiarimento, 30 giorni di blocco.
Per continuare a lavorare ho creato un altro account “fake”, cancellato al termine del Festival.
Riporto qui sotto, per chiarezza, il testo dell’ultima strofa, che ovviamente è in pieno stile Elio e le Storie Tese:
Nel boschetto della mia fantasia
Ora c’è un vitello senza più i piedi
Che implora pietà, quand’ecco
Che un piccolo amico si avvicina
“Mi presento son l’orsetto ricchione
E come avrai intuito adesso t’in****”(Segnalazione del sig. Giovanni Fava)
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