giovedì 28 dicembre 2017

Segnala il Ban: Come ti disattivo il profilo parte 2

Anche se avete blindato con la privacy la vostra bacheca, avete selezionato gli amici, evitato le parole chiave, esiste sempre il pericolo che, intervenendo in talune bacheche, i vostri interventi siano sgraditi per millemila motivi.

Se non possono bannare i post sulla vostra bacheca, possono sempre segnalare il vostro profilo. Perchè è pubblico.

Un nostro lettore ci ha inviato degli screenshots per illustrare la sua situazione.

Senza aver postato nulla di particolare si è trovato, non appena ha acceduto al suo profilo, questa richiesta: 



mercoledì 20 dicembre 2017

Segnala il Ban: Facebook, se critichi critichi il TPI ti bloccano.

Il generale Slobodan Praljak, suicidatosi in diretta subito dopo
la lettura della sentenza che lo condannava per crimini di guerra.







La guerra dei Balcani è stata sporca.
Molto più delle guerre mondiali.
Perchè intrisa di odio etnico e religioso come poche altre. Forse il Medio Oriente riesce a fargli concorrenza.

I criminali ci sono stati da tutte le parti: sia Croata, che Serba, che Kosovara.

Ma ad essere processati in prevalenza sono stati quei Serbi, quei Croati o quei Kosovari colpevoli di non essere mussulmani e di essere nell'orbita russa piuttosto che della NATO.
Non si vuole assolutamente sminuire il ruolo, però, delle milizie nei vari eccidi.
Ci sono stati. Con migliaia di vittime inermi. Cosa che in guerra non dovrebbe mai succedere, quando le armi purtroppo fanno il discorso per tutti.

domenica 17 dicembre 2017

Segnala il Ban: Facebook banna il giornalista Sebastiano Caputo

Ci segnalano che è stato bannato per 7 giorni il giornalista Sebastiano Caputo da Facebook. Cosa sia successo prova a spiegarcelo lui da una pagina di blog. Eccola:

sabato 16 dicembre 2017

Segnala il Ban: Debora Fait ed i Community Standards di Facebook

Riprendiamo alla bacheca di una amica che cita, a sua volta, Lisa Piccolo che, a sua volta, riprende un post dalla pagina di Debora Fait.

L'incipit del post originale


Segnala il Ban: Il Video della BBC fa più vittime di Katrina

Segnaliamo che il video della BBC sulle conversioni forzate all'Islam nell'isola di Sumatra (che potete vedere QUI) frutta a CHIUNQUE lo pubblichi su Facebook il ban immediato.

Al momento, l'unica scusa addotta è che viola i fantomatici "Community Standards" perchè mostrerebbe "immagini di nudo e atti sessuali".

Sappiamo che la violazione contestata è solo una scusa, perchè siamo quasi sicuri che se la BBC si fosse occupata degli indigeni del Borneo, gente che difficilmente gira in giacca e cravatta nella giungla, e non di un argomento spinoso come l'Islam e il tema delle conversioni forzate ad esso, Facebook non ci avrebbe trovato nulla da ridire.

L'idea che al BBC sia la succursale di Youporn ci sembra francamente demenziale.

venerdì 15 dicembre 2017

Dal Blog l'Egoista: Dissenso e Satira

Di Barbara di Salvo

Ormai siamo in campagna elettorale e la censura su FB si fa sempre più pressante e ai limiti dell’assurdo, ma la strategia non è affatto assurda, è vecchia come l’uomo e la ricerca di potere.
Oggi, l’ennesimo incredibile blocco di un interessante reportage della BBC  mi ha fatto tornare in mente un pezzo che avevo scritto tempo fa per un bellissimo libro dell’associazione Dito nell’occhio, Parole in libertà.
Lo so che è lungo, ma ve lo ripropongo perché vale la pena capire quanto sia pericolosa questa strategia.

Segnala il Ban: Posti foto storiche sulla Shoah? Vieni bloccato.

Stiamo cercando i dettagli, ma sembra che la signora Silvia Grocchi sia stata bannata da Facebook per un motivo assurdo.

Lo spiega lei stessa, attraverso una schermata (ci scusiamo per la scarsa qualità, ma è una schermata fotografata con un cellulare):



Il testo recita: "Sono stata bannata per 24 ore per aver pubblicato in un gruppo dedicato alla Shoah una foto storica di una donna che era stata sottoposta ad esperimenti medici dai nazisti ad Auschwitz".

Segnala il Ban: Per Facebook la BBC è un sito porno.

Forse è tirata per i capelli, forse no.

Fatto sta che la BBC è conosciuta per la completezza e la morigeratezza dei suoi servizi giornalistici. Eppure al momento per Facebook il video contenuto in questo articolo del sito BBC On Line, viene implacabilmente rimosso con la seguente motivazione:


mercoledì 13 dicembre 2017

Segnala il Ban: Facebook e l'Orsetto Ricchione

La segnalazione, firmata, ci arriva via email ed è particolarmente esilarante, raccontata con garbo dal signor G.F.



Febbraio 2016, Festival di Sanremo, per motivi professionali stavo seguendo l’evento e per avere un quadro generale, in particolare sul gradimento delle diverse canzoni, leggevo i commenti del pubblico su Facebook e Twitter. Durante questa edizione sono saliti sul palco diversi cantanti con in mano alcuni nastri colorati per manifestare il loro sostegno alla legge sulle unioni civili, allora in via di esame al Parlamento.

Segnala il Ban: Facebook tenta di rimuovere un post. Indovinate quale?

Sarà un CASO?






La scusa? "Potrebbe essere spam".  Ed i Community Standards? Fuffa per i creduloni. Manco li guardano.

martedì 12 dicembre 2017

Segnala il Ban: Giulio Meotti di nuovo censurato da Facebook

Riportiamo dalla pagina FB di Giulio Meotti





Personalmente non ravvisiamo alcun motivo per censurare il giornalista del Foglio. Ma forse a qualcuno da fastidio la bandiera con la Stella di Davide?

Facebook: Come ti banno senza bannarti

È successo a noi. Con un account appena creato e senza aver postato soltanto un articolo della Costituzione Italiana (l'art. 19) sulla libertà di espressione.

UN SOLO POST.

Dopo un'ora Facebook ci notifica che ha notato "una attività sospetta" e ci chiede il numero di cellulare per "verificare la vostra identità".


Facebook: Post antisemiti? Rientrano negli standard.

A quanto pare per Facebook questa vignetta rientra negli "Standard della Comunità".






Segnala il Ban: Gomiti = Tette

Questo caso è famosissimo, risale al 2012, quando sono cominciati i primi dubbi su come Facebook gestisse le immagini che venivano postate sulla sua piattaforma.

Crediamo sia stato fatto intenzionalmente dall'autore, perchè la foto ci sembra confezionata apposta.
Premessa: su Facebook è vietata, come da altre parti, la pornografia ed il nudo non artistico.

Ma evidentemente per lo sconosciuto amministratore di Facebook anche dei gomiti di donna ignudi sono stati troppo. O forse, ipovedente a causa di troppe immagini di supposti nudi vagliate e bocciate, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso:


Segnala il Ban: Il Caso Giulio Meotti

Chi è Giulio Meotti?

È un giornalista de Il FOGLIO, testata a tiratura nazionale, che si occupa di Medio Oriente in generale e, in particolare, di Israele.

Quale è la sua particolarità?

Contrastare il mainstream anti-israeliano delle altre testate giornalistiche e dei politici italiani ed europei.

E la particolarità si trasforma in colpa grave quando posta sulla sua pagina Facebook quanto segue:



La Vostra Voce: come segnalare abusi e ban ingiustificati

Il Villaggio dei Bannati nasce come controcanto ai potentissimi social, che dispongono del vostro diritto di parola ed espressione come vogliono, togliendovela o limitandola a loro piacimento.

Su Il Villaggio dei Bannati potete scrivere sui seguenti argomenti:

- volete segnalarci se voi o qualcuno vicino a voi è stato bannato a vostro avviso senza motivo (Rubrica: Segnala il Ban).
- Avete scoperto una Parola Proibita (Rubrica: Le Parole Proibite).
- Volete dire la vostra su come Facebook (o Twitter o altri social) gestiscono il diritto di esprimervi

Scrivete a paolo.ortenzi.incazzato@gmail.com

Farlo è semplice:

Mandate una email indicando:

  • nel subject la Rubrica o il motivo
  • Nel testo indicate in buon italiano e con una esposizione semplice e chiara cosa volete dire.
  • Se potete, allegate sempre gli screenshots, aiuteranno la gente a capire il problema
  • Evitate gli insulti
  • FIRMATEVI SEMPRE, o con il vostro nome o con il nome con cui comparite nel social di cui volete parlare.

Noi non siamo Facebook, che accetta delazioni anonime. Siete nel vostro buon diritto, quindi non vediamo perchè nascondersi.

Facebook, Le Parole Proibite: CULATTONE






Questa l'ho scoperta in maniera abbastanza singolare, ed ho peccato di assoluta ingenuità.

Una mia amica di FB mi segnala una cosa curiosa: due suoi amici gay si prendono in giro ed uno di questi chiama l'altro CULATTONE.

Facebook, Le Parole Proibite: NEGRO



Se Henrietta Beecher Stowe fosse vissuta ai tempi di Facebook ed avesse promosso il suo libro, celeberrimo, "La Capanna dello Zio Tom", sicuramente sarebbe stata bannata.

Facebook, le Parole Proibite: FLAMMENWERFER






Altra rubrica che inauguriamo con questo post: quello delle Parole Proibite. C'è un elenco di parole che su Facebook costano il ban. Ovviamente l'elenco di queste parole sgradite è segretissimo, anche se non riusciamo a capirne il motivo.

Segnala il Ban: Il Manifesto BLM

Inizia con questo post una rubrica "Segnala il Ban".

Cosa si propone?

Di portare in evidenza i casi di cattiva analisi da parte di Facebook di una segnalazione (perchè dietro un ban da parte di Facebook c'è sempre un DELATORE...) con conseguente abuso della funzione di ban.

lunedì 11 dicembre 2017

Condannata a morte da Facebook

Di Barbara Di Salvo

Sono stata condannata alla morte sociale da Facebook. Così, da un momento all’altro, senza preavviso né contraddittorio, diritto di difesa o appello.
In un attimo il mio profilo è stato disabilitato, mi sono stati cancellati 9 anni di storia, migliaia di ricordi, foto, commenti, discussioni, condivisioni, mi piace. Tutto sparito, inaccessibile.

Facebook e Twitter violano i diritti umani fondamentali come nulla fosse

Di Barbara De Salvo

Da oggi anche Twitter si proclama apertamente censore senza appello di ciò che pubblichiamo e come nulla fosse dichiara che potrà “sospendere o risolvere il tuo account o cessare la fornitura dei Servizi in tutto o in parte, in qualsiasi momento e per qualsivoglia motivo, o senza alcun motivo, incluso, ma non limitatamente a, il caso in cui ritenessimo ragionevolmente che: (i) hai violato i presenti Termini o le Norme di Twitter, (ii) rappresenti per noi un rischio o una possibile esposizione di carattere legale.”
Così, come ormai Facebook fa da tempo, a loro totale discrezione, senza un giudizio imparziale, senza possibilità di appello, i due più importanti colossi dell’informazione mondiale ci dicono belli belli che su internet le notizie le comandano loro, le opinioni corrette le decidono loro e voi muti e rassegnati, altrimenti vi eliminano l’account.

I Mercenari della Censura

Facebook è tutto il contrario della libertà nata con Internet, quella auspicata dai veri internauti.
Facebook sta a Internet come le PMC stanno agli eserciti regolari.
E mi spiego.

Facebook: ovvero come il privato controlla l'informazione





Facebook mi ha appena fornito una argomentazione enorme contro il PRIVATO TOTALE e contro quelle voci libertarie con cui ho discusso sempre (e che mi hanno dato dello statalista, dimostrando doppiamente di non afferrare il problema).

Privato non è sempre bello.

Facebook ne è la prova.